Osservatorio Privilegiato: Analisi politica, economica, sociale contemporanea.

Di Antonino Schiera.

martedì 23 aprile 2013

I Perché di una Crisi Mondiale.

Qualsiasi sistema per potere evolvere deve essere in "equilibrio", significa che tutte le componenti dello stesso devono lavorare all'unisono e svolgere la funzione per le quali sono state progettate perfettamente. 

Come esempio immaginate una automobile che avanza nel suo moto lineare grazie al fatto che tutti i componenti, in particolare il motore, cuore del sistema, funzionano perfettamente.

L'economia mondiale è anch'essa un sistema che per potere funzionare deve essere equilibrata. E fatti questi esempi, vediamo perché a mio parere si parla da un pò di tempo di crisi. Crisi nera.

Torniamo all'esempio del motore: anche se tutte le componenti funzionano non deve mancare un componente indispensabile: il propellente.

Nell'attuale sistema economico il propellente è rappresentato dalla liquidità (in gergo i soldi). 

Quando manca il propellente (i soldi) bisogna diminuire il consumo da parte delle popolazioni. Questo fa si che le aziende produttrici entrano in crisi di liquidità, perché i beni che producono non vengono acquistati in maniera diffusa e sufficiente.

Le aziende non incassando denaro non possono fare fronte agli impegni presi: esposizioni bancarie, pagamento dei fornitori, pagamento degli stipendi.

A loro volta le banche, che vivono e prosperano grazie all'immissione di denaro nei circuiti (prestiti finanziari) entrano in crisi (crediti in sofferenza) e chiudono i rubinetti.

Il cittadino semplice lavoratore e l'imprenditore, non riescono a fare fronte agli impegni contratti per le spese e per gli investimenti.

Si instaura così un vortice negativo, una sorta di implosione dell'economia che non viene più alimentata.

La sfida oggi è, per i paesi sviluppati, tentare di risolvere le problematiche appena esposte e nello stesso tempo evitare il ripetersi di uno degli errori commessi: ovvero la corsa esagerata al consumo, la creazione da parte delle aziende produttrici di bisogni non primari.

Il lato positivo della situazione dovrebbe essere un ritorno alle radici ed ai veri valori di cui l'uomo deve nutrirsi.

Antonino Schiera

(tutti i diritti riservati)

domenica 21 aprile 2013

Osservatorio Privilegiato.

Analizzare i fatti della vita quotidiana che ci circondano non significa necessariamente imporre il proprio punto di vista. Così come spesso accade sui social network o nelle conversazioni tradizionali (de visu) tra le persone. Significa, per me, semplicemente dare una alternativa alle verità costituite. Questa valutazione diventa oggi ancora più importante nell'era in cui la comunicazione di massa si è evoluta. Non più e non solo dall'alto verso il basso (mass media verso i fruitori delle notizie), ma stratificata orizzontalmente tra la popolazione (social network dove ciascuno di noi può creare la notizia, evento).

Il tam tam popolare diventa verità ed i social network come Facebook e Twitter ne costituiscono la cassa di risonanza. In Italia questo è avvenuto e sta avvenendo, l'indignazione popolare, nutrita di condivisioni e commenti sfruttata da chi conosce i meccanismi diventa espressione politica di chi vuol cambiare le cose.

I cambiamenti, i miglioramenti sono ben accetti se non avvengono in maniera cruenta e dolorosa. Le guerre passate, le rivoluzioni civili ci insegnano che le ingiustizie sono sempre dietro l'angolo.

Come frontespizio del mio Blog, ho scelto il quadro di Tania Anile (pittrice catanese che vive a Milano) ed in particolare questo notturno che mette molta serenità. Tante volte la notte viene abbinata all'oscurità alle tenebre, alla tristezza. Per me la notte significa meditazione e riflessione. Momento in cui si raccolgono le esperienze del giorno precedente, facendole proprie per preparasi al giorno che sta arrivando.

Antonino Schiera (Tutti i Diritti Riservati)
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